sabato 31 luglio 2010

A proposito della nascita di Patatino

In qualità di aspirante mamma blogger è doveroso un post sulla nascita di Patatino.

La mia idea di Parto prima di partorire:

Non ero sicura di essere in grado di partorire senza epidurale.. Potenzialmente avrei voluto partorire nel modo più naturale possibile, ma nel contempo desideravo la rassicurante idea dell'anestesista a disposizione.
Mi sono assolutamente preparata, documentata accuratamente sul parto naturale: con corsi pre parto (2), film, e siti vari tra cui quello di Verena Schmid. Per la prima volta nella mia vita ho fatto la secchiona!
In più: tecniche di rilassamento, olio per il perineo, palla per esercizi pelvici, yoga per principianti.

Durante il Parto:

Premetto che, arrivata a 40+2 non ce la facevo più; ero enorme e da sdraiata respiravo a fatica.
Seguendo consigli e leggende metropolitane, per convincere il pupo a togliere le tende, ho costretto il Buon Marito ad una gitina in collina a piedi perchè tutti ti dicono di camminare ed io ho camminato ..pure in salita.
Non contenta il giorno dopo l'ostetrica del consultorio mi ha praticato lo scollamento delle membrane e... finalmente sono partite le prime contrazioni! ore 12.30.
Periodo Prodromico, cioè quando si hanno le contrazioni ma non sono regolari: Una pacchia!
Sentivo la contrazione e subito dopo tutte le endorfine che il mio corpo rilasciava mi davano un senso di beatitudine.. insomma sembravo fatta di qualche sostanza stupefacente.
Seguendo i consigli dell' ostetrica di non correre subito all'ospedale, ho passato tutto il pomeriggio sulla palla precedentemente nominata con il Buon Marito munito di foglio excel (da buon informatico) e cronometro.
Per le 21 ci rechiamo in ospedale e la cosa si fa meno divertente. Non sono ancora dilatata abbastanza per andare in sala parto e mentre aspettiamo il parere del ginecologo, arriva un caso urgente. Mentre tutto il personale è impegnato con il cesario d'urgenza, a me vengono le contrazioni... quelle serie.
Passo metà del travaglio in corridoio ululando..poi mi spostano in una stanza .. perchè nel corridoio infastidivo. Sempre impegnati con il cesario d'urgenza,cercano di convincermi che non sono ancora in travaglio, ma le mie contrzioni sono ancora prodromi (prodromi di sta m**).. non riuscivo a stare seduta tra una contrazione e l'altra e urlavo come una pazza.
Il buon Marito viene cacciato dalla stanza .. praticamente litiga con tutte le infermiere ... ed insiste per farmi scendere in sala parto, ma il personale è sempre impegnato quindi niente da fare.
Passo circa 2 ore (credo) ululando come una disperata in stanza con altre tre donne che avrebbero voluto riposare, quando finalmente mi portano in sala parto dove ci arrivo fanculando Verena Schmid e anche un po' le infermiere la cui fama di stronze è veramente meritata... Ricongiungimento col Buon Marito.
Dopo un ora in sala parto è nato Patatino (ore 4,06) .. partorito su sgabello olandese e senza epidurale.. mi sono dilatata troppo in fretta .. e forse avrei fatto anche prima se l'ostetrica non si fosse impuntata a farmi spingere da sdraiata prima di arrendersi allo sgabello.
Mi ritengo molto fortunata.. nonostante la violenza del parto, il dolore che comunque è stato notevole, tutto è filato liscio ed io e patatino abbiamo collaborato egregiamente, senza complicazioni e/o manovre strane..

Special Thanks all'ostetrica Giusi, che non è quella che mi ha fatto partorire, ma la santa ragazza, che in reparto ha permesso al Buon Marito di stare un'ora con me in stanza (beccandosi anche lei una bella lavata di capo dalle infermiere), che quando sono rimasta sola è stata con me assistendomi veramente bene (compresa manina sulla fronte mentre vomitavo...), che dopo il parto si è fatta raccontare tutto aiutandomi a rielaborare questa esperienza così globale e cruenta.

La mia idea di parto dopo aver partorito:


Sono nata nello stesso ospedale in cui ho partorito io. Mia mamma ha sempre raccontato la mia nascita come qualcosa di veramente tragico, di aver passato il travaglio da sola, di essere stata veramente male. Forse per provare a vivere un'esperienza diversa dalla sua, mi sono impuntata per partorire proprio in quella struttura. Ironia della sorte anche io sono rimasta sola, ma il ricordo che ho non è tragico, anzi ho tirato fuori lo spirito giusto proprio per non rivivere l'esperienza di mia mamma.
Guardando le cose a posteriori.. la mia preoccupazione più grossa era il parto e non ho preso in considerazione la preparazione per quello che veniva dopo: il post partum ed il puerperio, per il quale ero assolutamente impreparata..
Sono educatrice di asilo nido, da 13 anni, e forse pensavo che bastasse per sapersi destreggiare con il pupo.. ma mi sbagliavo di grosso. Se dovessi partorire di nuovo credo che baratterei volentieri l'anestesista con una camera singola alla Casa del parto.. perchè quello che mi è mancato è stato il dopo, l'intimità tra noi tre, un adeguata assistenza per l'allattamento.

Ps: ci terrei a precisare che, se chiamo mio marito "Il Buon Marito", è proprio per la sua proverbiale bontà e pacatezza.. ma come tutti i buoni quando si arrabbia (e posso garantire che ce ne vuole) si arrabbia e le infermiere cacciandolo l'hanno proprio fatto arrabbiare!!

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